Il mio modo di fare ecografia

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In questo articolo, racconto il mio approccio alla diagnostica di primo livello e in particolare all’Ecografia. Spiego le basi formative su cui si fondano determinate scelte e rendo noti i miei obiettivi nel processo di presa in carico diagnostica del paziente. L’articolo è destinato all’assistito che deve scegliere di affidarmi questo delicato passaggio del proprio processo di cura, così da fornire gli elementi necessari a decidere di avvalorare questa scelta. Mi rivolgo, inoltre, anche ai colleghi che riceveranno i miei referti, fornendo elementi utili al fondamento di una simbiosi collaborativa.

Indice

L’Ecografia in breve: Moderna, Dinamica, Innocua, Accessibile

L’Ecografia è una metodica diagnostica che sfrutta gli echi prodotti dai tessuti dell’organismo quando vengono investiti da un fascio di ultrasuoni per creare delle immagini. L’apparecchio ecografico, tramite specifiche sonde, invia dei fasci ultrasonori alle strutture oggetto di studio e successivamente si pone in ascolto, per registrare gli echi che tornano verso la sonda, inviati dai tessuti insonati. Questo percorso di “andata e ritorno” di ultrasuoni si ripete numerose volte al secondo. Attraverso una ricostruzione computerizzata, l’Ecografo fornisce delle immagini a schermo che il medico, Ecografista, può studiare e interpretare.

L’ecografia permette di visualizzare non solo immagini statiche, ma è dotata anche di capacità Dinamiche, consentendo di studiare, ad esempio, moti e flussi di strutture e/o fluidi corporei in tempo reale. Questo conferisce all’ecografia un enorme vantaggio, se paragonata ad altre metodiche di diagnostica per immagini, anche quelle cosiddette “di secondo livello” (ad esempio TC o RMN), le quali (salvo casi speciali e applicazioni più complesse) nascono prevalentemente per generare immagini statiche, “fotografie istantanee”, dello stato delle strutture studiate nell’istante in cui il paziente viene esaminato dalla macchina.

Uno dei principali metodi applicativi che sfrutta il dinamismo dell’Ecografia è l’Ecocolordoppler. L’effetto Doppler è un fenomeno fisico che riguarda le onde (sonore o luminose): se una sorgente di onde si muove rispetto a un osservatore, la frequenza percepita cambia. Nel caso dell’ecografia, la sorgente può essere un fluido corporeo, come il sangue e l’osservatore può essere assimilato alla sonda dell’ecografo. Se la sorgente si avvicina, le onde si “accorciano”, la frequenza aumenta. Se si allontana, le onde si “allungano” e la frequenza diminuisce. Un esempio comune è la sirena di un’ambulanza che cambia tono quando ci passa accanto. In ecografia Doppler, per studiare il movimento del sangue nei vasi, l’ecografo emette ultrasuoni che rimbalzano sui globuli rossi in movimento: se il sangue si avvicina alla sonda, la frequenza dell’eco ultrasonica aumenta; se si allontana, la frequenza diminuisce. Analizzando queste variazioni, il medico può studiare la velocità e la direzione del flusso sanguigno, utile per valutare ad esempio la presenza di restringimenti o ostruzioni nelle arterie.

La potenza di calcolo degli apparecchi ecografici moderni permette di combinare tutti i principi illustrati in immagini dinamiche, sulle quali si può vedere la struttura oggetto di studio, sovrapponendo su di essa le informazioni che provengono dal Doppler, con colori diversi che indicano direzioni e velocità dei fluidi studiati. Oppure, è possibile ricostruire nel tempo su appositi grafici le singole variazioni che subisce il flusso istante per istante, permettendo di diagnosticare patologie di ogni sorta, spaziando dal campo internistico a quello vascolare a quello cardiologico.

Le strutture più superficiali, inoltre, possono essere studiate con sonde ad alte frequenze, fornendo un incredibile livello di dettaglio, che permette, ad un occhio attento, di notare anche i più piccoli cambiamenti rispetto alla norma. Questo metodo trova applicazione, a titolo esemplificativo (ma non esaustivo), nello studio dell’apparato muscoloscheletrico, della cute e sottocute, della tiroide, dei linfonodi.

Inoltre, il più grande vantaggio dell’ecografia rispetto ad altre metodiche di diagnostica per immagini, è l’innocuità: gli ultrasuoni sono infatti una fonte di energia che, correttamente impiegata, è pressocché priva di effetti collaterali1. I discenti dei corsi di formazione specifica in Ecografia, ad esempio, imparano le tecniche di insonazione anche esercitandosi su persone sane che volontariamente si sono prestate come modelli.

Un ulteriore punto di forza dell’ecografia è l’accessibilità: gli ecografi moderni sono piccoli, trasportabili, leggeri e altamente performanti. La metodica non richiede macchinari che occupino stanze intere dedicate. Essendo non dannosa, non richiede schermature particolari. Con la giusta esperienza, con quesiti diagnostici mirati e con pazienza, può essere eseguita anche a domicilio per i pazienti allettati, costituendo un grande passo in avanti verso il perfezionamento della qualità delle cure di questa categoria di assistiti.

Cosa vuoi sapere?

Come ogni altra metodica di diagnostica per immagini, ma forse ancor più in Ecografia, è indispensabile per l’Ecografista conoscere con precisione il quesito diagnostico.

Caro collega prescrittore, cosa vuoi sapere?

Sì, perché in teoria, lo studio di una regione topografica del corpo umano (es. Ecografia Addome Completo) o di un organo (es. Ecocolordoppler Cardiaca a riposo) potrebbe comprendere tanti di quegli aspetti, che non basterebbe un turno lavorativo per completarlo a pieno. Per questo, è indispensabile che dal medico prescrittore, che ha visitato in prima istanza il paziente, lo tiene in carico e attende l’esito dell’esame, provenga l’indicazione mirata del proprio sospetto diagnostico. Un passaggio così semplice, migliora la qualità delle cure in maniera esponenziale, contribuendo a costruire un percorso personalizzato per il paziente, sartoriale, che centra in pieno le sue esigenze, allontanandolo dal rischio di falsi positivi e conseguentemente di svolgere numerosi esami inutili, che deviano e smembrano la strada verso il benessere.

La cura sartoriale

Non sempre quanto auspicabile può avvenire, almeno non senza minime variazioni o dubbi. Oggi è, infatti, un dato assodato e indispensabile la presa in carico multidisciplinare del paziente, laddove più professionisti combinano le proprie conoscenze specialistiche in un unico progetto di salute per un paziente. In molte realtà, però, anche quelle configurate su ampia scala, manca tutt’oggi un sistema affidabile e tracciabile di comunicazione tra i vari professionisti che prendono in carico l’assistito. Ciò rischia, come minimo, di allungare i tempi, aumentare il dispendio economico e ridurre la “personalizzazione” del percorso di diagnosi e cura. Mi piace spesso paragonare quest’ultimo ad un abito su misura: la “cura sartoriale” ideale “veste” il paziente al millimetro, è efficace a pieno,mantenendo il minor numero di effetti collaterali, il minor dispendio economico ed energetico possibile e fornisce il più alto grado di benessere desiderabile per il caso in esame. Al contrario, gli abiti industriali, pensandoci, possono essere certamente della taglia giusta, ma chi lo indossa percepisce sempre accentuato l’uno o l’altro difetto, possono essere fastidiosi in uno o più punti, possono costare troppo rispetto alla qualità percepita e fanno desiderare di acquistarne sempre altri, perché pare sempre impossibile trovare quello giusto.

Devo dire, in una piccola parentesi, che ciò accade anche perché, almeno in Lazio, manca ancora una infrastruttura informatica universale (esempio la messa in opera dell’ambizioso progetto del Fascicolo Sanitario Elettronico) che raccolga tutte le informazioni necessarie alla cura del paziente e le metta a disposizione del medico che in un momento specifico lo ha davanti.

Ecografia clinica multidisciplinare

Per ottimizzare al meglio il risultato, la mia metodica è anzitutto clinica, perché è applicata sul paziente, integrata nel percorso di diagnosi e cura e si mantiene sempre orientata attorno ad esso. È inoltre scalabile e adattabile alle condizioni del paziente studiato. L’eventuale mancanza di informazioni chiave verrà sempre integrata dall’attività prettamente clinica del medico esecutore dell’esame, non lasciando nulla di trascurato.

L’indagine è multidisciplinare non solo perché comprende ecografie di tutti i distretti corporei, svolte con le diverse modalità ultrasonografiche più adatte al caso, ma anche perché si inserisce e valorizza un percorso di cura condiviso con altri professionisti. L’obiettivo non è limitarsi alla diagnosi, ma offrire indicazioni utili per il corretto seguito, sulla base delle impressioni ricavate dalla complessità dell’incontro che ha reso possibile l’esame.

Per ovviare, inoltre, alla mancanza di idonee infrastrutture informatiche, previo consenso del paziente, resto a disposizione dei colleghi che interverranno nel percorso di cura menzionato. Fornisco i miei recapiti in carta intestata, enfatizzando nel corso del colloquio la disponibilità a chiarimenti e confronti.

Un trattamento di favore

Il nostro studio riunisce diversi professionisti che condividono valori, relazioni, conoscenze e informazioni. Questa sinergia permette di semplificare e velocizzare il percorso di cura, sfruttando al meglio l’efficienza garantita da un’unica sede operativa. I pazienti, quando necessario, possono così accedere in tempi molto rapidi sia all’esecuzione degli esami che ai relativi referti.

Il confronto tra colleghi è costante, e il grado di urgenza viene sempre valutato con attenzione, concordandolo laddove possibile insieme al paziente. Le condizioni di salute potenzialmente critiche vengono affrontate immediatamente, nella stessa sessione di studio, così da prevenire ogni peggioramento evitabile e garantire la massima sicurezza.

Tutto ciò, va da sé, vale anche per le ulteriori metodiche di diagnostica di primo livello, parte dei servizi offerti.


  1. cfr. OMS — Manual of Diagnostic Ultrasound — manuale operativo e di sicurezza che descrive l’uso sicuro e i limiti, sottolineando che l’ecografia è tra le tecniche diagnostiche meno rischiose se correttamente impiegata [https://www.who.int/publications/i/item/9789241548540?utm_source=chatgpt.com](Manual of diagnostic ultrasound). ↩︎